Campi profughi Sahrawi

Campo profughi di El-Aaiún

I campi profughi Sahrawi di Tindouf, Algeria, sono un complesso di campi che si insediarono nella Provincia di Tindouf, Algeria tra il 1975 e il 1976 da parte della popolazione Sahrawi in fuga dalle forze armate marocchine, che avanzavano e prendevano possesso del Sahara occidentale durante la guerra del Sahara occidentale. La maggior parte dei rifugiati di primo insediamento vive ancora negli accampamenti; questa condizione è tra quelle di maggiore durata nel mondo.[1][2]

La Commissione europea ha definito la popolazione del Sahrawi i "profughi dimenticati" per il protrarsi nel tempo di una condizione di cui ancora oggi, dopo oltre 40 anni, non si intravede un superamento.[3]

Le limitate possibilità di auto sostentamento nelle dure condizioni climatiche dell’ambiente desertico hanno reso la sopravvivenza dei rifugiati dipendente dagli aiuti umanitari internazionali.[4] L’organizzazione dei campi di Tindouf differisce sostanzialmente dalla maggior parte dei campi profughi in particolare nel livello di autonomia organizzativa. Le attività e la pianificazione della vita dei campi sono gestite dai rifugiati stessi con una limitata interferenza esterna.[5]

I campi sono suddivisi in cinque wilaya (province) che derivano il nome da cinque città del Sahara occidentale, ora territorio occupato: El Aaiun, Auserd, Smara, Dakhla e più recentemente anche Capo Bojador[6] che ha inglobato il piccolo campo 27 Febbraio, costituito dal collegio femminile; infine Rabouni che è sede degli uffici amministrativi.

Gli insediamenti sono sparsi su aree piuttosto ampie. Mentre El Aaiun, Smara, Auserd, Bojador e Rabouni si trovano nel raggio di un’ora d’auto dalla città di Tindouf, il campo di Dakhla dista 170 km da Tindouf in direzione sud-est, quasi al confine con il Mali.

  1. ^ UNHCR Algeria Factsheet (agosto 2010), su refworld.org, UNHCR. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  2. ^ Eric Goldstein e Bill Van Esveld (a cura di), Human Rights in Western Sahara and in the Tindouf Refugee Camps (PDF), Human Rights Watch, 2008, ISBN 1-56432-420-6. URL consultato il 10 giugno 2020.
  3. ^ Fact sheet – Algeria , data 19.12.2018, su ec.europa.eu. URL consultato il 4 gennaio 2019.
  4. ^ Protracted Relief and Recovery Operation (PRRO) Algeria, PRRO 200034 (PDF), su one.wfp.org, Programma alimentare mondiale. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  5. ^ Country Operations Plan: Algeria. Planning year: 2007 (PDF), su unhcr.org, UNHCR, 2006.
  6. ^ Western Sahara. Living in the refugee camps, OXFAM Belgium and Comite belge de soutien au peuple sahraoui, 1995.

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